Carta igienica: una cosa da rivalutare

Elogio della carta igienica (ma anche del GPS e di tutte le cose usate nel modo giusto)

 

11 agosto 2020

Forse non sembrerà, ma questo “elogio della carta igienica” è un articolo di escursionismo, e anche ambientalista.
Io, che sono lento a recepire la tecnologia, fino a poco tempo fa non avevo il GPS. Però ogni tanto, in qualche posto strano, o sentiero che poi non c’era, andavo a cacciarmi lo stesso. E allora, se dentro un bosco, gira che ti rigira, capitava di non capire più dov’ero.  Ogni tanto adottavo una strategia: piccoli pezzi di carta igienica (che da ora chiamerò anche cdg – da: carta da gabinetto) infilati in qualche rametto, come quello che vedete nella prima foto. Persa la strada? Bastava seguire la cdg.
La cdg poi se ne va presto, alla prima pioggia e velocemente non ne resta traccia. Unico problema: non funzionava nelle giornate ventose. Comunque la cdg serve a tante altre cose. Io ne ho sempre un rotolo nello zaino. Ecco alcuni esempi:

Un pezzo di cdg, messo come traccia per ritrovare la strada

– se vi dimenticaste gli scottex, per pulire mani e posate dopo il vostro pranzo
– come assorbente per piccole ferite
– per pulire lenti di occhiali, o lenti di obiettivi foto (per questo ci vuole di quella che non lasci peluzzi, però).
– etc. etc.

E poi c’è il suo uso principale, che sembra gli escursionisti abbiano dimenticato. Infatti i sentieri sono pieni di carte tipo scottex, quando va bene, o fazzoletti di carta o anche salviette sintetiche impregnate di detergenti. Ora, la cdg è fatta apposta per sciogliersi rapidamente e, quindi, si decompone anche in fretta; è anche morbida, come dice la pubblicità. I fazzoletti invece sono fatti apposta per resistere a potenti soffiate di naso e si decompongono più adagio; poi sono anche duri, e molto più vistosi. Non parliamo delle salviette, che si decompongono ancora più adagio; se proprio foste molto igienisti e sentiste la necessità di detergervi anche con la salvietta, la sequenza è questa: a) uso cdg fino a sostanziale pulizia; b) uso di salvietta, che rimarrà sostanzialmente pulita; c) riporre salvietta in sacchetto per rifiuti e riportarsela via.

Ultima nota è per la quantità di carta che viene buttata: fatto a casa, nel WC, sarebbe garanzia di visite frequenti dell’idraulico. Quindi escursionisti, ritornate alla cdg e, in ogni caso, una volta fatto, coprite; terra, foglie, rami e pietre in genere non mancano, quindi è solo questione di buona volontà. E tutto il resto, che non sia la cgd usata, riportatelo a casa, compresi i fazzoletti usati. Altrimenti, presto cammineremo tra i fazzoletti:  nella foto solo qualche esempio, raccolto in poco tempo, tra i tanti disponibili. A proposito, per soffiarci il naso, rivalutiamo anche i fazzoletti di stoffa: li trovate nei mercati, sono lavabili e non inquinano.

 

Una composizione di fazzoletti abbandonati; se li fotografassi tutti, ogni giorno potrei documentarne centinaia