Immersione glaciale

Un’immersione nei circhi glaciali dell’Appennino

19 settembre 2019

La natura deve essere una esperienza sensoriale, oppure di conoscenza?
Confesso, nei circhi glaciali dell’Appennino ci sarò passato molte decine di volte. All’inizio con l’approccio di conoscenza, sempre un po’ distaccato e freddino ; e loro erano lì, da decine di secoli, e non mi parlavano. Poi, piano piano, OK, sapevo dov’ero e cos’erano quelle valli arrotondate; ma la parte sensoriale, quella per cui ti senti dentro le cose, ha cominciato a venire fuori.  E allora, quasi per miracolo, mi ci sono sentito davvero immerso e ho cominciato anche a vederli meglio, a sentirli.

Pochi giorni fa, partendo da Civago, ho fatto un sentiero in un circo dove non ero ancora stato, per il passo della Volpe (1); ci ho preso gusto e allora, visto che il tempo mi accoglieva, giù per un altro, da passo Vallestrina (2), poi ancora su, per un altro circo ancora, per il Passone (3).
Arrivato lì,  mi sono messo a guardare il crinale di fronte, quanti se ne vedevano (4,5, come esempio, ma tanti di più); piccoli, grandi, di diverse generazioni.

Ho incontrato loro (6), cavalli che pascolavano in una soglia glaciale; ho cercato di dirglielo ma mi hanno guardato perplessi… no, la parte sensoriale per loro era giustamente dominante.
Più avanti, anch’io mi sono reso conto  di camminare lungo una piccola soglia glaciale (7); ma ormai era solo cosa sensoriale, una forma diversa sulla quale camminavo; e, alzando gli occhi, guarda un po’ quella valle boscosa di monte Giovarello (ingrandita in 8); è più difficile farci caso, quando i circhi sono coperti di bosco; ma è venuto davvero spontaneo riconoscerlo. Anzi, dopo, da un altro punto di vista, mi ha detto che quel grosso ne conteneva altri tre (9).

In un altro punto del mio itinerario ho visto anche un rododendro (10) e ho pensato alla sua definizione di “relitto glaciale”. Lui mi ha comunicato: “relitto sarai tu”. E allora ho capito che è meglio lasciare spazio alla dimensione sensoriale: è quella che poi conduce piano piano ad un’immersione completa in natura, alla pari con gli altri esseri. Ma ci vuole, tempo, pazienza e un po’ di conoscenza aiuta, senza esagerare. 

 Immersione glaciale. Filippo D’Antuono. piudimille.com. Tutti i diritti riservati

1. Il primo circo glaciale, tra monte Ravino ed Alpe di Vallestrina

3. Il terzo circo, salendo al Passone

5. Un altro, sempre lungo lo stesso crinale

7. Camminando su una piccola valle glaciale, con sfondo di monte Giovarello

9. Che in realtà ne contiene tre

2. Il secondo circo, sotto passo Vallestrina

4. Uno dei circhi del crinale tra monte Prado e passo Bocca di Massa

6. Cavalli al pascolo sulla soglia glaciale di Alpe Vallestrina

8. Ed ecco la valle glaciale boscosa di monte Giovarello

10. E infine, il rododendro