Il monte Verruga, suggestioni vulcaniche, diaspri e ginestre fiorite

 

Ecco un’altra rupe di roccia vulcanica, che si alza sul crinale che porta a monte Porcile. La cima ha forma elegante e scoscesa, aspra, soprattutto sul versante della val Graveglia, dove di prolunga con le rupi delle Rocche di Valletti. E’ un misto di colori, che variano con la luce e le stagioni. I grigi e verdi delle rocce vulcaniche e i rosa dei diaspri; il verde scuro dei rimboschimenti di pini e quello più chiaro della vegetazione spontanea e, a primavera, spettacolari fioriture gialle di ginestre di Salzmann.  

Il monte Verruga non è molto frequentato forse perchè sottovalutato, o forse perchè l’accesso alla cima, anche se non lungo, non è mai banale. In questa escursione percorreremo in parte sentieri non segnalati, che ci portano a visitare i due versanti del monte, tra boschi, pascoli ormai abbandonati e la vegetazione spoglia della cima. Decideremo l’itinerario preciso in funzione delle caratteristiche e delle preferenze del vostro gruppo.

Il monte Verruga

Punto di incontro: il piccolo centro di Colle Valletti, tra val di Vara e val Graveglia, che dovremo raggiungere con mezzi propri. Oppure, Varese Ligure o in altri luoghi dei centri vicini, a richiesta, sempre con trasporto autonomo.

Durata: 3-6 ore di cammino, a seconda del nostro ritmo e dell’itinerario scelto.  

Impegno: itinerario non lungo, ma abbastanza impegnativo, per la impervietà di alcuni tratti.

Difficoltà: possibile tratto in forte pendenza e un tratto in leggera esposizione. 

Periodo: tutto l’anno, in assenza di neve. Il periodo ideale è certamente la primavera, con la fioritura delle ginestre.

Altro
Partenza da Campore
La partenza da Campore permette di percorrere vecchi sentieri ormai quasi abbandonati; sono interessanti ma la loro percorribilità va verificata di volta in volta
Partenza da Statale
Possiamo raggiungere il monte Verruga anche partendo da Statale, in val Graveglia. E’ un itinerario molto bello, che richiede in ogni caso il pranzo al sacco, per la sua maggiore lunghezza.

Filippo D’Antuono – piudimille.com – Esperienze di natura in Appennino – Tutti i diritti riservati

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