Puzza di rospo

Quando ero bambino, era l’odore di acqua ferma

18 aprile 2020

Questo articolo deriva da una uscita virtuale di bagno di bosco di oggi, nel senso che eravamo connessi in linea, ognuno dal suo posto; io vagavo lungo il Savio.
Siamo stati invitati prima ad annusare l’aria, poi a diventare uno degli esseri viventi attorno a noi e a riferire poi al gruppo. Quando siamo stati richiamati, ero ancora in comunicazione col mio essere e quindi ho riferito solo parzialmente , al momento. Inoltre, la doppia tradizione da e nel linguaggio dell’essere ed in inglese non è stata immediata. Quindi, ho poi colto l’occasione di finire la mia storia di comunicazione.

La storia

Sono una delle rane che Filippo ha incontrato quando stava girando qui attorno con aria strana, annusando l’aria. Noi stavamo tutte cantando quando è arrivato ma, quando ce ne siamo accorte, abbiamo fatto subito silenzio. Troppo tardi, Filippo ci aveva notate e, in effetti, facevamo un bel chiasso; ma, da quel momento, è iniziata una comunicazione silenziosa.
Ci ha detto che era stato invitato ad annusare l’aria e che l’acqua aveva differenti odori. Vicino alla nostra pozzanghera ferma ci ha detto che, da bambini, chiamavano quell’odore “puzza di rospo”.
Ma, ci ha confessato di non sapere il perchè, dato che non ha mai avuto l’occasione di annusare veramente un rospo. Cominciammo quindi ad essere un po’ preoccupate, perchè avevamo subito capito a cosa stesse pensando. Però eravamo ben nascoste, quindi la nostra conversazione è potuta proseguire in sicurezza.  

L’invito delle rane

Quindi, bene, tutto sommato perchè aspettare, dato che avevamo già capito. E, dopo tutto, ora non è più un bambino, quindi possiamo fidarci. Quindi gli abbiamo detto. “Filippo, questa è una domanda che nessun altro umano ci ha mai fatto: può darsi che tu possa annusare uno di noi, ma non adesso. Siamo bene nascoste, quindi non c’è modo per te. Però credici, come noi ci fidiamo di te.
Considera però che questa è casa nostra, dove valgono le nostre regole, e che faremo quindi una consultazione. Troveremo una di noi abbastanza coraggiosa da lasciarsi avvicinare ed annusare.
Non temere: abbiamo voce potente e possiamo diffondere il tuo desiderio molto in fretta. Andrà lungo le acque; ora che è primavera tutti noi ci stiamo risvegliando, anche quelli delle montagne. Quindi la nostra canzone volerà lontano e presto tutte le rane ed i rospi del territorio sapranno della tua richiesta. Entro il tempo in cui voi umani sarete usciti dai vostri problemi di adesso, tutto sarà pronto.
Quindi, dopo starà a te decidere: trova l’occasione e sarai soddisfatto. Oppure, se preferissi, resta con la tua idea da bambino di questo odore delle pozze fangose; chiamalo ancora, se vuoi, “puzza di rospo” e pensaci.

Puzza di rospo. Filippo D’Antuono. piudimille.com. Tutti i diritti riservati

Io, in una delle mie sedute sulla sponda del Savio, vicino a casa; le immagini di rane e rospi sono di altri momenti: oggi ho solo sentito la loro voce, e iniziato la nostra comunicazione silenziosa.

Una rana del lago Calamone